Monday, October 25, 2004

LA STORIA DELLA BICICLETTA www.velocipedi-equestri.com
RACCONTATA DALLE BICICLETTE DEL MUSEO DELLA SCIENZA:
Le origini della bicicletta sono controverse. La prima notizia di un mezzo definibile come tale risale al 1691, quando fu prodotto un veicolo Ozanam con le fattezze del caso. Però soltanto un secolo più tardi, nel 1796, fu costruito un celerifero, veicolo dotato di due ruote sullo stesso asse verticale, unite da una travicella (non ancora dotata di sedile) a cavalcioni della quale ci si muoveva grazie alla spinta inferta dai piedi. Qualche anno dopo, il tedesco Drais inserì due notevoli varianti: una sella per sedersi ed un manubrio per direzionare il mezzo.

DRAISINA (modello tedesco) (1820) [bicicletta e velocipedi info]
Il "celerifero", e più tardi "velocifero", era costituito da un telaio rigido in legno con due ruote sulle quali il velocipedista stava a cavalcioni, spingendo il mezzo con i piedi. Il bavarese barone Carl von Drais, nel 1818, modificò il proprio velocifero munendolo di un manubrio per dirigere la ruota anteriore, rendendo così più facili l'uso e la manovra.Questo mezzo fu chiamato "draisino" e si può considerare antesignano delle attuali biciclette.
Descrizione tecnico-storica:struttura in legno;prima applicazione dello sterzo;avanzamento a spinta del piede sul terreno;sella registrabile per adattarsi alla persona.
Note:la draisina rappresentò un enorme progresso sui celeriferi che, infatti, non avevano la possibilità di sterzare e, quindi, di affrontare le curve.


BICICLO MICHAUX (1869) - biciclette velocipedi
Con l'applicazione dei pedali alla ruota anteriore nasce la "michaudine". Questi velocipedi devono il loro nome ai meccanici francesi Piero ed Ernesto Michaux (rispettivamente padre e figlio).
Descrizione tecnico-storica:telaio forgiato in acciaio;freno a funicella avvolgente azionato da manopola girevole;staffe d'appoggio per posizione di riposo delle gambe in avanti;sella elastica;pedali fissati alla ruota anteriore;freno a pattino sulla ruota posteriore, comandato da funicella avvolgibile sul manubrio.


BICICLO DA CORSA (1874) velocipedi biciclette
Intorno al 1870 fu introdotta la ruota anteriore di diametro più grande di quella posteriore per aumentare la velocità. Il tedesco E. Mayer applicò i cuscinetti a sfere ai mozzi ed impiegò tubi di ferro per la costruzione del telaio, conferendogli maggiore leggerezza. Nel 1874 fu ideata in Inghilterra la ruota con raggi tangenti.
Descrizione tecnica:ruota anteriore grande diametro;cerchioni ricoperti e raggi radiali;freno a pattino ruota anteriore;sella montata su supporto elastico.


CANGURO (1880) bici velocipedi
L'idea di applicare due ingranaggi con trasmissione a catena per aumentare la velocità si deve al marsigliese Ruosseau, che la realizzò nel 1878. In seguito, per distinguerlo dagli altri esemplari, fu chiamato dagli inglesi "Kangoroo".Per evitare il ribaltamento del corridore, tipico dei bicicli con ruote di grande diametro, si comincia ad introdurre l'uso della catena con moltiplica, per contenere il diametro della ruota anteriore e mantenere un'elevata velocità del mezzo.
Costruttore: Kangaroo - Gran Bretagna
Descrizione tecnico-storica:catena a passo roller fra gli ingranaggi;piedi regolabili in altezza per meglio adattarsi alla lunghezza delle gambe del ciclista;freno a pattino sulla ruota anteriore, attivato da leve raggio a manubrio;sella montata su molla elastica;pedivelle regolabili in lunghezza.


BIANCHI CORSA (1950) velocipedi bici
Bicicletta da corsa realizzata dalla Bianchi di Milano, appartenuta ed utilizzata dal corridore Fausto Coppi negli anni Cinquanta.
Costruttore: Edoardo Bianchi, Milano
Descrizione tecnico-storica:cambio Campagnolo a due leve;cerchi in legno Clement con raggi in metallo;pneumatici tubolari Pirelli Gran Premio da 28";freni Universal agenti sui cerchi di entrambe le ruote;mozzi e forcellini Campagnolo.
Note:
per cambiare il rapporto occorreva cambiare contemporaneamente ed in successione quattro manovre: allentare la ruota con una leva, far scorrere la ruota col movimento all'interno della pedaliera, deragliare la catena con l'altra ruota e restringere la ruota con la prima leva. Tutto questo mentre si pedalava;le finiture, gli accessori e il colore di questa bicicletta diverranno tipici per tutte le bici da corsa degli anni Cinquanta, anche quelle non costruite da Bianchi.

Le altre bici della collezione del Museo:

DRAISINA A LEVE (1850) velocipedi
Descrizione tecnica:una draisina con leve, pedali e bielle;leva unica per sterzo e freno;

BICICLO LALLEMENT (1863-65) biciclette, velocipedi bici
Descrizione tecnica:introduzione pedali su un telaio tipo draisina;sella sospesa elasticamente;sterzo e pedali alla ruota motrice;forma elegante e ricercata della traversa di sostegno.

BICICLO MODELLO INGLESE (1869) bici-info velocipedi
Descrizione tecnica:sella montata elasticamente;pedali registrabili;freno a pattino sulla ruota posteriore.

BICICLO RENARD (1877) velocipedi info
Descrizione tecnica:trazione anteriore;introduzione del rinvio renard, costituito da leve a parallelogramma;installazione di predellini sul telaio per raggiungere il sellino.

TRICICLO MURNIGOTTI (modellino) (1879) velocipedi news
Descrizione tecnica:prima applicazione del motore al triciclo;motore funzionante a idrogeno;due cilindri. www.velocipedi-equestri.com